29 gennaio 2011

Traforo delle Torricelle: le osservazioni di Ingegneri e Architetti

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Dopo 30 anni di discussione e ipotesi di tracciati, l'amministrazione del Comune di Verona sembra decisa a portare a termine un'opera che cambierà il volto della nostra città: il passante autostradale nord, conosciuto dai versonesi come il Traforo delle Torricelle.

Un progetto che già dalla fase preliminare (è in corso in questi giorni in consiglio comunale la discussione di centinaia di emendamenti alla variante urbanistica) dimostra grosse criticità ambientali/paesaggistiche e solleva dubbi di utilità per la città (dalle simulazioni di traffico prodotte dai proponenti si parla di minime diminuzioni di congestione nei quartieri cittadini), con al contempo una certezza di nuovo inquinamento portato in una zona, quella collinare veronese, non ancora critica come la zona sud della città.

 Un'opera di quasi 500 milioni di euro con la formula del project financing, che si tradurrnno in 50 anni di concessione a privati di pedaggi sul transito nel nuovo percorso (ma anche al casello di Verona Nord e nelle tangenziali sud), oltre ad altre opere come alberghi, parcheggi, stazioni di servizio da realizzare su aree comunali, necessarie per "compensare" l'investimento dei privati.

Ma soprattutto un impegno vincolante (con relative penali a carico dei cittadini) per il comune di Verona a non eseguire interventi sulla mobilità cittadina che in qualche modo possano ridurre il traffico nel passante nord, ipotecando di fatto per 50 anni le scelte sul futuro della città.

In questo quadro generale si inseriscono nella discussione di questi giorni le osservazioni prodotte dalla Commissione urbanistica dell'Ordine degli Ingegneri e dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori e Paesaggisti di Verona e Provincia.

Le osservazioni prodotte dai due enti sono un chiaro avvertimento alla politica che sta decidendo al futuro della città.:

(da L'Arena di Verona del 29/01/2011)
Sul progetto preliminare si era espressa, come riportato ieri da L'Arena, una commissione dell'Ordine degli ingegneri di Verona elaborando osservazioni pubblicate sul «Notiziario Ingegneri Verona» numero 4 del 2010. Nel bollettino si rilevano criticità del progetto dal punto di vista di vista paesaggistico, ambientale e anche per quanto riguarda il traffico. «Il significato di questo documento, peraltro trasmesso al Comune di Verona, è quello di fornire elementi tecnici ulteriori agli uffici comunali per dare input di miglioramento per il progetto definitivo che dovrà essere redatto a breve», dice in una nota il presidente dell'Ordine degli ingegneri di Verona e provincia, Ilaria Segala, sottolineando alcuni aspetti del progetto preliminare a cui le osservazioni si riferiscono: «Noi riteniamo che nel costruire l'opera si debbano premiare le soluzioni più compatte, che cioè occupano meno territorio possibile riducendo quindi l'impatto».
Lo stesso, aggiunge al telefono la Segala, «si potrebbe fare per le misure di mitigazione ambientale, che hanno il 3,5 per cento del punteggio, fissando obiettivi più ambiziosi, prevedendo per esempio più aree boscate. Poi è giusto tenere conto del trasporto pubblico, che sarà implementato con la filovia e porterà modifiche di cui un futuro studio del traffico finalizzato al passante dovrà tener conto. Consideriamo queste indicazioni solo come un contributo per migliorare l'opera». 
I colleghi architetti confermano le osservazioni promosse dagli ingegneri:
Gli architetti mettono in rilievo questioni metodologiche, trattate in un convegno promosso insieme all'Università e all'Ordine degli ingegneri dal titolo «Il progetto delle infrastrutture fra tecnica e paesaggio». Toffali: «Noi vorremmo superare il concetto di mitigazione o compensazione ambientale con interventi a opera eseguita, per arrivare invece a un metodo che consideri l'inserimento ambientale una parte integrante del progetto di un'infrastruttura».

Carlo Reggiani 

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