30 novembre 2005

Inquietante prospettiva per le nostre professioni!

Intervista a Enrico letta su Panorama del 25/11/2005 [http://www.panorama.it/italia/cronaca/articolo/ix1-A020001033750]:

(...)
[Domanda:] Se in Calabria c'è la 'ndrangheta, in Sicilia continuano gli sbarchi di clandestini. Cambiare la legge Bossi-Fini è una delle priorità dell'Unione?
[Rsisposta:] La Bossi-Fini andrebbe subito sospesa. Ma con un obiettivo preciso: stringere in tempi brevi un accordo con le università dell'India per fare entrare in Italia un bel contingente di informatici indiani.
(...)
In pratica agli informatici italiani in attività il contratto metalmeccanico che non si riesce a rinnovare, senza gratificazioni professionali e prospettive.... come soluzione facciamo arrivare ingegneri indiani, che costano sicuramente meno e non hanno tante pretese di riconoscimento professionale, formazione continua, etc!
E pensare che questa idea geniale arriva dal CENTROSINISTRA italiano!

19 febbraio 2005

Ingegneri si nasce!

Quale e' l'immaginario collettivo della nostra societa' contemporanea sugli ingegneri?

Sicuramente non si pensa immediatamente a una persona con un ruolo nella collettivita' riconosciuto dalla legge, con delle responsabilita' precise verso la societa'.. penso che neppure gli ingegneri sentano il "peso" di tale responsabilita' sulle propri spalle (e chi si iscriverebbe ad un corso di studi con tale prospettiva!).

Poi si esce dall'universita', si riesce a farsi assumere in qualche azienda, magari riuscendo a convincere il ragioniere che sta facendo la selezione del personale che non si e' troppo qualificati per quel posto di tecnico informatico per il fatto di aver fatto una tesi a Berlino sulla realta' virtuale e che con qualcosa bisogna pur cominciare....

E dopo sette anni di esperienza lavorativa cosa succede? Quali competenze, quale professionalita', quale strada e' stata tracciata e dove portera' mai? Un ruolo impiegatizzo, la scelta verso la libera professione (!), l'ambizione di fare carriera in qualche grande azienda, magari multinazionale estera? Un ruolo da imprenditore (ovviamente trovando un finanziatore, considerato che di ingegneri ricchi di famiglia non so' quanti ce ne siano)?

Solo qualche provocazione, dopo una mattina all'Ordine degli Ingegneri a parlare di competenze, di necessita' di cambiare la cultura degli ingegneri, troppo concentrati eclusivamente sugli apsetti tecnici del proprio lavoro e incapaci di manifestarsi nel mondo reale, poco visibili fino a chiedersi se si e' ancora utili a qualcosa!

.... alla prossima.