26 dicembre 2011

Online il nuovo sito web dell'Ordine Ingegneri di Verona

http://www.ingegneri.vr.it/

http://www.ingegneri.vr.it/ cambia veste grafica e funzionalità!

Da qualche ora online il nuovo sito dell'Ordine Ingegneri di Verona, frutto di un lavoro di ascolto di proposte ed esigenza che ha coinvolto centinaia di iscritti, sintesi, valutazione tecnica e implementazione; un progetto ottimamente coordinato e seguito dal consigliere Mattia Fantinati.

Sotto questa nuova pelle sono infatti presenti più di 200 nuove funzionalità, soprattutto a supporto dei processi di gestione della nostra segreteria.

Il sito rimane comunque un "cantiere aperto": si continueranno a raccogliere suggerimenti e idee per la sua evoluzione.

Auguri a tutti gli Ingegneri veronesi!

19 ottobre 2011

Abilitato il "Wifi Guglielmo" nella sede dell'Ordine Ingegneri di Verona

Pagina di login per accesso gratuito alla rete wifi della città di Verona

da L'Arena di Verona del 18/10/2011
INTERNET SENZA FILI. Si amplia l'offerta della connessione gratuita proposta dal Comune

«Guglielmo» cresce ancora: Anche gli ingegneri in rete 
Collegata la sede, che si aprirà alla città per incontri e eventi culturali
Continua senza sosta la marcia di "Gugliemo" sulla città. «Ormai oltre il 50% del territorio comunale è coperto dalla rete internet wi-fi gratuita e entro fine anno contiamo di migliorarci», ha puntualizzato l'assessore alle Pari opportunità, Vittorio Di Dio, presentando ieri mattina, in sala Arazzi, l'estensione del servizio all'interno della sede dell'Ordine degli Ingegneri di Verona, allocata in via Leoncino 5, alla presenza della giovane presidente dell'Ordine, Ilaria Segala e l'ingegnere Carlo Reggiani. 
«Con l'accordo siglato», ha spiegato Di Dio, «il servizio di connessione alla rete wi-fi Guglielmo permetterà potenzialmente a 2.700 ingegneri, tanti sono gli iscritti all'Ordine scaligero, di navigare gratuitamente e di fare rete con i colleghi veronesi e con quelli di altre città e Paesi. Così facendo anche a Verona potrà prendere il via la modalità di lavoro diffuso e condiviso in rete denominata Co-working. In secondo piano, la collaborazione con gli ingegneri è la prima di una lista che speriamo sia lunga. Dopo aver garantito la connessione gratuita alla pubblica amministrazione, infatti, vorremmo abbracciare in rete organismi e enti di categoria, banche e sodalizi di rilievo». 
Per gli ingegneri, di contro, la proposta del Comune e di "Guglielmo" costituisce «l'opportunità di aprire la nostra sede alla città», ha detto la presidente Segala, «ospitando eventi e appuntamenti culturali, ma anche di dare una risposta ai colleghi, soprattutto giovani, che di questi tempi non sono in grado di sostenere le spese per una sede».«La sede dell'Ordine», ha chiarito l'ingegner Reggiani, «sarà quindi a disposizione dei colleghi full day per svolgere lavori di gruppo, potendo usufruire un supporto informatico adeguato, ma anche per ricevere clienti».Al momento sono circa 35 mila le persone che sul territorio comunale usufruiscono del servizio wi-fiGuglielmo; le zone cittadine con copertura internet gratuita (attraverso una scheda che si può ritirare in Biblioteca e da lunedì anche nella sede dell'Ordine degli ingegneri o via sms) sono le principali piazze del centro storico, gli edifici comunali, i musei, le biblioteche, le mense universitarie, le sedi delle circoscrizioni, oltre ad alcune aree periferiche come lo stadio Bentegodi, la stazione di Porta Nuova e i giardini di Porta Vescovo.  
Il servizio è stato esteso anche alle undici biblioteche circoscrizionali e in alcune scuole secondari superiori. Con “Verona wi-fi” è possibile connettersi utilizzando le stesse credenziali (userid e password) anche in tutte le città e nei luoghi dotati dello stesso servizio, come Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Rimini e il lungomare di Jesolo.





21 luglio 2011

Coworking all'Ordine Ingegneri di Verona: articoli sul Notiziario 2/2011 e sul giornale L'Arena

Finalmente (la redazione ha lavorato parecchio per un numero molto importante e corposo) è in distribuzione il numero 2/2011 del Notiziario dell'Ordine Ingegneri di Verona: pubblicato l'articolo sul progetto di Coworking all'Ordine scritto dal sottoscritto ed il contributo di Massimo Carraro del Progetto COWO (che ringrazio ancora pubblicamente!).

Ad inizio di quest'anno, dopo una discussione in Commissione ingegneri d'Impresa, ho proposto al consiglio dell'Ordine l'idea di aprire la sede per offrire come spazio di coworking le stanze inutilizzate per le commissioni, inutilizzate durante il giorno: non solo un posto fisico, ma anche il tentativo di creare un ambiente di "incubazione" di idee e magari di nuove imprese (una piccola "Leoncino Valley" come suggerisce il collega Ing. Claudio Morati).

La proposta del coworking è piaciuta! Presentando il progetto al CoworkingCamp2011 lo scorso aprile abbiamo anche scoperto che siamo il primo Ordine professionale ad aprire un coworking! 

Oggi su L'Arena di Verona un articolo di Francesca Lorandi sull'iniziativa, con riportare le frasi dal mio articolo come frasi del presidente Ilaria Segala. Una leggerezza del giornalista, ma va bene anche così se questo serve a rafforzare il progetto!

Nell'articolo parlo dell'esperienza di Michele Vianello, direttore la VegaPark di Venezia: sicuramente l'invenzione di Vianello di aprire un coworking dentro il parco scientifico tecnologico veneziano mi ha aiutato a costruire la proposta per gli ingegneri veronesi. Grazie anche a te Michele.

Stiamo completando l'organizzazione: in autunno si parte!

Ecco gli articoli su Notiziario (anche in versione pdf):

Dal progetto “Nuovo Ingegnere” la proposta di Coworking all’Ordine Ingegneri di Verona

 Da troppi anni oramai le professioni intellettuali nel nostro Paese vivono in uno stato di  “sospensione”, in attesa di un intervento legislativo che definisca finalmente come anche l’Italia vorrà adeguarsi alla direttiva europea sul riconoscimento delle professioni e sulla mobilità dei professionisti (Direttiva CEE 07/09/2005 n. 2005/36/CE).

Mentre la discussione in Parlamento langue, in questi ultimi tre anni stiamo assistendo agli effetti di una pesante crisi, prima finanziaria e poi economica, che sta mettendo in discussione modelli e sistemi produttivi e sociali anche nella nostra provincia: aziende manifatturiere in difficoltà, imprese di servizio sottoposte a pesanti ristrutturazioni, pubblico impiego congelato nelle nuove assunzioni e limitato nelle collaborazione e negli affidamenti di incarichi, mercato privato per i servizi di ingegneria in contrazione. Un contesto nel quale soprattutto i giovani stanno sopportando le difficoltà più gravi, con diffuse e crescenti difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro in maniera qualificata e soddisfacente.

In questo scenario “macro” si inserisce la situazione veronese, caratterizzata da un persistente problema di flebile collegamento tra università e sistema ordinistico/professionale/imprenditoriale, sancito nella nostra città dal fallimento del progetto di parco tecnologico Star (dello scorso aprile 2010 la decisione del Comune di Verona di uscire polemicamente dal consorzio).

Soprattutto questa ultima notizia ha dato spunto ad una discussione in commissione Ingegneri d’Impresa a partire da una discussione iniziata sul gruppo LinkedIn dell’Ordine Ingegneri di Verona come "provocazione": "L'Ordine può diventare un incubatore di innovazione?".

Relazionado in commissione sulla mia esperienza diretta del Parco Scientifico Tecnologico Vega di Venezia (la scorsa estate è stato inaugurato uno spazio di lavoro condiviso) e sul progetto COWO®, promosso da Massimo Carraro a Milano, è scaturito lo spunto per proporre l’utilizzo delle strutture della sede del nostro ordine come spazio fisico nel quale provare ad attivare un incubatore di innovazione immateriale.

Cowo Vega - Marghera Venezia (foto da Flickr Carlo Reggiani)
Il Coworking è una realtà abbastanza recente in Italia: prende spunto da esperienze maturate oltreoceano, specialmente nella Silicon Valley californiama dopo la bolla di internet di inizio anni 2000 in risposta allo “sboom” di un settore, quello dell'innovazione, che non ha mai smesso di lavorare creando nuovi fenomeni mondiali (vedi Facebook) anche attraverso questo tipo di esperienze:

da Wikipedia: “Il coworking è una modalità di telelavoro che sta emergendo recentemente. Tipicamente professionisti che lavorano da casa, consulenti e lavoratori che viaggiano molto finiscono col lavorare in isolamento. Il coworking è quindi il ritrovo sociale di lavoratori che, sebbene continuino a lavorare in maniera indipendente, condividono alcuni valori comuni e sono interessati alle sinergie che si possono creare nel momento in cui si lavora con altri professionisti nello stesso luogo fisico.

15 giugno 2011

Il Project Management per lo sviluppo della professione di Ingegneri e Architetti

Programma del convegno


Venerdì 17 giugno 2011, alle ore 15, parteciperò al convegno organizzato dall'Ordine degli Ingegneri e dal Master in Project Management attivato presso l'Università di Verona:

Il Project Management per lo sviluppo della Professione di Ingegneri e Architetti

Venerdì 17 giugno 2011 
Università di verona, silos di Ponente 
Via Cantarane, 24 - Verona

Parlerò di Enterprise 2.0, soprattutto dal punto di vista degli strumenti e delle evoluzioni organizzative che le reti sociali stanno operando all'interno delle aziende (timidamente anche in Italia), dando finalmente ruolo e importanza alle persone e alle competenze relazionali e di comunicazione a supporto dei processi di Project Management e di Kwnoledge Management.

Racconterò anche la nuova "vision" che si sta concretizzando all'interno del nostro Ordine degli Ingegneri di Verona attraverso anche il progetto del coworking in attivazione presso la sede di Via Leoncino: una opportunità per i giovani ingegneri non solo di avere un supporto logistico, ma soprattutto l'ambizione di trasformare una istituzione in "crisi d'identità" come il sistema ordinistico italiano e farlo diventare incubatore di innovazione e magari di nuove iniziative imprenditoriali nel cuore della nostra Verona.

A venerdì (qui il programma del convegno).

15 aprile 2011

#cowocamp2011: Coworking all'Ordine: work in progess per gli ingegneri veronesi


Domani sabato 16 aprile 2011 sarò a Milano per il cowocamp2011, secondo appuntamento con il mondo del coworking italiano (nel 2010 la prima edizione) organizzato dalla rete COWO.



E sembra proprio che verso le 11:20 presenterò per la prima volta il progetto "Coworking all'Ordine" che, con il consiglio dell'Ordine degli Ingegneri di Verona e Provincia, stiamo portando avanti dallo scorso gennaio con l'obiettivo di attivarlo a brevissimo.

Ci sarà anche uno streaming in diretta sul sito del progetto COWO: http://coworkingproject.com/ 

Stay tuned :)

10 aprile 2011

Linux: i nostri primo 20 anni insieme


Ricordo benissimo l'emozione del primo Mosaic installato insieme all'amico e compagno di studio Marco "Nairobi" Naimoli su una Sun Sparcstation nella sala dei "root" dal Dipartimento di Elettronica e Informatica (DEI) della Facoltà di Ingegneri dell'università di Padova. E negli stessi mesi un altra rivoluzione: Linux!

Linux 20 anni fa erano pacchi di 24 e passa floppy da 3,5 pollici caricati con le prime release della distribuzione Slackware, portati a casa a Verona da Padova come un tesoro per eterni tentativi di installazione nei weekend sui pc con CPU 80386 e qualche manciata i kb di Ram.

Notti passate ricompilando kernel, cercando driver per far andare la maledetta scheda video installata nel pc e sempre diversa dal modello consigliato... ma poi la soddisfazione di scrivere qualche anno dopo la mai tesi in LaTeX usando Emacs su un 486 con l'amato pinguino.

Grazie Linux. E nel giorno del mio 42-esimo compleanno festeggiamo insieme i nostri primi 20 anni insieme!

05 aprile 2011

I PC portatili compiono 30 anni!

Se uno poi diventa ingegnere è anche colpa di queste "diavolerie" tecnologiche inventate durante la propria infanzia :)

I PC portatili compiono 30 anni: grazie al processore Zilog Z80 progettato del vicentino Federico Faggin (laureato con lode in Fisica all'Università di Padova) i computer perdono kg e seguono le persone nella loro vita quotidiana.

A completare e rafforzare le portata rivoluzionaria di questo compleanno, in questi giorni c'e' stato un altro compleanno importante: Apple lo scorso 1 Aprile ha raggiunto le 35 candeline!

L'informatica che oramai tutti abbiamo in casa comincia ad avere i capelli bianchi.  Ma l'informatica dimostra una vitalità incredibile: i tablet (iPad in testa) stanno spingendo molto velocemente l'evoluzione delle architetture basate sul cloud computing, portando in pochi mesi milioni di persone nel mondo dei social network. E sarà ancora rivoluzione!

Da ZeusNews:

30 anni fa Osborne 1, il primo portatile

Aveva uno schermo da 5 pollici, due lettori di floppy e pesava quasi 11 kg.
[ZEUS News - www.zeusnews.com - 04-04-2011]
Osborne 1 30 anni
Il 3 aprile 1981 è la data di nascita ufficiale del primo "portatile" al mondo (anche se forse sarebbe meglio etichettarlo come "trasportabile", viste le dimensioni).
Era l'Osborne, creato da Adam Osborne e mostrato in quell'occasione alla West Coast Computer Faire di San Francisco.
L'Osborne 1 disponeva di una CPU Zilog Z80 a 4 MHz, due drive per floppy a singola faccia, schermo CRT da 5 pollici, 64 Kbyte di RAM.
Era dotato inoltre di una maniglia che permetteva al suo proprietario - alleggeritosi di 1.795 dollari per averlo, software compreso - di trasportarne i quasi 11 chili.



03 marzo 2011

ENEA senza finanziamenti: gestione detrazioni del 55% a rischio






Un'altra assurda storia da questa Italia di inizio 2011: neanche la crisi economica e il triste primato del nostro debito pubblico è in grado di far puntare le preziose risorse della finanza pubblica in servizi e strumenti che diano concretamente un futuro al nostro Paese. La questione energetica è intrinsecamente legata al nostro futuro industriale, ma anche sociale.

L'anno scorso abbiamo avuto il rischio del taglio delle detrazioni fiscali del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica minacciati dal ministro Tremonti (ricordiamo la frase "lo Stato non è un bancomat", posizione ampiamente sconfessata dai numeri del ritorno come fatturato e gettito fiscale dagli interventi), ora c'e' il rischio che ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, sopprima il prezioso servizio offerto dallo sportello di consulenza e supporto a cittadini e tecnici per districarsi nella normativa schizofrenica e in continua modifica e riuscire ad ottenere le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici italiani che stanno abbattendo i consumi energetici (e quindi le bollette) delle nostre case e quindi il consumo di combustibili fossili.


Un intero nuovo settore di impiego si è rapidamente creato anche in Italia, con tecnici preparati e aziende in grado di produrre materiali ed eseguire interventi con ottimi risultati.

Sul sito http://efficienzaenergetica.acs.enea.it da qualche ora è comparso questo messaggio:
A breve le risorse finanziarie necessarie ad assicurare e implementare il servizio di consulenza tecnica e procedurale agli utenti non saranno più disponibili; per tale ragione l'ENEA potrebbe trovarsi nella condizione di procedere ad una rimodulazione di questa attività. Si invitano, quindi, gli utenti e le aziende - e, in particolare, le associazioni di categoria, imprenditoriali e professionali - a contribuire a ripristinare la piena funzionalità del servizio aderendo alla campagna "Il nostro lavoro per il tuo lavoro!", fornendo il proprio sostegno all'iniziativa.
Ad un convegno al SolarExpo di Verona del 2010 ho potuto conoscere di persona ed apprezzare la competenza dell'ing. Gianpaolo Valentini e della sua collega impegnata ad aggiornare le preziose FAQ e dare risposte alle domande che arrivano all'agenzia. Da parte mia e spero di tutti i tecnici veronesi che utilizzano la loro competenza per fornire servizi ai cittadini italiani, la più sentita solidarietà e supporto.

18 febbraio 2011

In Veneto stop al maxi fotovoltaico su terreni agricoli



Finalmente una buona notizia: il Consiglio Regionale del Veneto ha bloccato per tutto il 2011 le installazioni di impianti fotovoltaici superiori ai 200 kw su terreni agricoli, incentivando invece impianti su tetti o su aree già urbanizzate (per esempio aree dismesse, cave, capannoni).

Mi auguro che questo sia un primo segnale di una inversione di rotta contro gli appetiti speculativi che da troppi anni stanno mangiando pregiatissimo suolo agricolo nella nostra regione, arrivando a compromettere intere filiere di prodotti di qualità e creando grossi problemi di inquinamento per l'uso intensivo della chimica (la riduzione di suolo porta allo sfruttamento intensivo delle colture con forte utilizzo di fitofarmaci e pesticidi).

Adesso dalla politica veneta mi aspetto un altro sforzo: gli effetti prolungati della crisi economica e dei gravi dissesti idrogeologici già esistenti anche nel veronese spero evidenzino e imbarazzino i nostri amministratori  per gli enormi progetti speculativi promossi dalla politica regionale negli ultimi 15 anni. Qualche avvertimento lo stiamo avendo proprio in questi giorni con lo stop al finanziamento dal parte della società pubblica Veneto Sviluppo alla società Autodromo Spa.

Investire nell'energia rinnovabile, nel risparmio energetico e nella tutela del nostro territorio deve essere un obiettivo alto per tutto il nostro sistema economico, sociale e culturale.

Un obiettivo alto anche per noi tecnici.

29 gennaio 2011

Traforo delle Torricelle: le osservazioni di Ingegneri e Architetti

Il PDF completo

Dopo 30 anni di discussione e ipotesi di tracciati, l'amministrazione del Comune di Verona sembra decisa a portare a termine un'opera che cambierà il volto della nostra città: il passante autostradale nord, conosciuto dai versonesi come il Traforo delle Torricelle.

Un progetto che già dalla fase preliminare (è in corso in questi giorni in consiglio comunale la discussione di centinaia di emendamenti alla variante urbanistica) dimostra grosse criticità ambientali/paesaggistiche e solleva dubbi di utilità per la città (dalle simulazioni di traffico prodotte dai proponenti si parla di minime diminuzioni di congestione nei quartieri cittadini), con al contempo una certezza di nuovo inquinamento portato in una zona, quella collinare veronese, non ancora critica come la zona sud della città.

 Un'opera di quasi 500 milioni di euro con la formula del project financing, che si tradurrnno in 50 anni di concessione a privati di pedaggi sul transito nel nuovo percorso (ma anche al casello di Verona Nord e nelle tangenziali sud), oltre ad altre opere come alberghi, parcheggi, stazioni di servizio da realizzare su aree comunali, necessarie per "compensare" l'investimento dei privati.

Ma soprattutto un impegno vincolante (con relative penali a carico dei cittadini) per il comune di Verona a non eseguire interventi sulla mobilità cittadina che in qualche modo possano ridurre il traffico nel passante nord, ipotecando di fatto per 50 anni le scelte sul futuro della città.

In questo quadro generale si inseriscono nella discussione di questi giorni le osservazioni prodotte dalla Commissione urbanistica dell'Ordine degli Ingegneri e dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori e Paesaggisti di Verona e Provincia.

Le osservazioni prodotte dai due enti sono un chiaro avvertimento alla politica che sta decidendo al futuro della città.:

(da L'Arena di Verona del 29/01/2011)
Sul progetto preliminare si era espressa, come riportato ieri da L'Arena, una commissione dell'Ordine degli ingegneri di Verona elaborando osservazioni pubblicate sul «Notiziario Ingegneri Verona» numero 4 del 2010. Nel bollettino si rilevano criticità del progetto dal punto di vista di vista paesaggistico, ambientale e anche per quanto riguarda il traffico. «Il significato di questo documento, peraltro trasmesso al Comune di Verona, è quello di fornire elementi tecnici ulteriori agli uffici comunali per dare input di miglioramento per il progetto definitivo che dovrà essere redatto a breve», dice in una nota il presidente dell'Ordine degli ingegneri di Verona e provincia, Ilaria Segala, sottolineando alcuni aspetti del progetto preliminare a cui le osservazioni si riferiscono: «Noi riteniamo che nel costruire l'opera si debbano premiare le soluzioni più compatte, che cioè occupano meno territorio possibile riducendo quindi l'impatto».