Quale e' l'immaginario collettivo della nostra societa' contemporanea sugli ingegneri?
Sicuramente non si pensa immediatamente a una persona con un ruolo nella collettivita' riconosciuto dalla legge, con delle responsabilita' precise verso la societa'.. penso che neppure gli ingegneri sentano il "peso" di tale responsabilita' sulle propri spalle (e chi si iscriverebbe ad un corso di studi con tale prospettiva!).
Poi si esce dall'universita', si riesce a farsi assumere in qualche azienda, magari riuscendo a convincere il ragioniere che sta facendo la selezione del personale che non si e' troppo qualificati per quel posto di tecnico informatico per il fatto di aver fatto una tesi a Berlino sulla realta' virtuale e che con qualcosa bisogna pur cominciare....
E dopo sette anni di esperienza lavorativa cosa succede? Quali competenze, quale professionalita', quale strada e' stata tracciata e dove portera' mai? Un ruolo impiegatizzo, la scelta verso la libera professione (!), l'ambizione di fare carriera in qualche grande azienda, magari multinazionale estera? Un ruolo da imprenditore (ovviamente trovando un finanziatore, considerato che di ingegneri ricchi di famiglia non so' quanti ce ne siano)?
Solo qualche provocazione, dopo una mattina all'Ordine degli Ingegneri a parlare di competenze, di necessita' di cambiare la cultura degli ingegneri, troppo concentrati eclusivamente sugli apsetti tecnici del proprio lavoro e incapaci di manifestarsi nel mondo reale, poco visibili fino a chiedersi se si e' ancora utili a qualcosa!
.... alla prossima.
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